Videos

Io sono mondo, non sono né corpo né cervello | Riccardo Manzotti | TEDxUdine



TEDx Talks

Riccardo Manzotti è professore di filosofia teoretica alla IULM di Milano. Laureato sia in filosofia che in ingegneria, dopo il dottorato in robotica si è sempre occupato al problema delle basi fisiche della coscienza.

Le neuroscienze non sanno perché il cervello faccia esperienza del mondo. L’informazione è priva di colore, eppure noi vediamo i colori. Come è possibile? Si tratta dell’Hard Problem. E se la soluzione fosse completamente diversa? La Spread Mind avanza un’ipotesi straordinaria: la coscienza del mondo non è altro che il mondo che ci circonda, non è dentro il cervello, ma fuori del nostro corpo. Quando vedo una mela sono un cervello o sono la mela stessa? Mettendo in discussione l’identità tra mente e corpo e abbracciando l’identità tra mente e oggetto fisico, la Spread Mind sostiene che la nostra coscienza non è dentro il nostro corpo, non è un prodotto dei neuroni, ma è fisicamente fuori del corpo. La coscienza non è altro che il mondo che esiste relativamente al nostro corpo.

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx che utilizza il format della conferenza TED, ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale. Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

Riccardo Manzotti is professor of Theoretical Philosophy at IULM in Milan. Graduate in Philosophy and Engineering, after his PhD in Robotics he has worked on the physical basis of consciousness.

Neurosciences have little to no knowledge of how and why the brain experiences the world. Information is colourless, yet we see the colours: how is that possible? This is the Hard Problem. What if the solution to this problem is a radically, different-than-any-previous-one ever considered? The Spread Mind puts forward an extraordinary hypothesis: the consciousness of the world is nothing but the world around us; it is not inside the brain, but outside our body. When I see an apple, the question is whether I am my brain (and therefore its neural activity) or the apple itself.
By questioning the concept of identity between mind and body and embracing the one between mind and physical objects, the Spread Mind states that our consciousness is not the product of neural activity inside our body, but the objects physically outside it that we are conscious of. Consciousness is nothing but the world that exist outside our body.

This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community. Learn more at https://www.ted.com/tedx Riccardo Manzotti è professore di filosofia teoretica alla IULM di Milano. Laureato sia in filosofia che in ingegneria, dopo il dottorato in robotica si è sempre occupato al problema delle basi fisiche della coscienza. Si è così occupato di percezione, intelligenza artificiale, allucinazioni e psicologia dell‘arte sia in Italia che all’estero (Trinity College a Dublino, KAIST in Corea del Sud, Nortwestern University a Chicago, Fulbright Visiting Researcher all’MIT di Boston, e visiting professor all’UAUE degli Emirati Arabi.

Recentemente, ha pubblicato due volumi internazionali sulla Spread Mind, che è la teoria che riassume il suo lavoro: Consciousness and Object(John Benjamin, Amsterdam) e The Spread Mind(OR Books, New York). Ha curato una serie di dialoghi su questa teoria sul New York Review of Books. This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community. Learn more at https://www.ted.com/tedx

Source

Similar Posts

20 thoughts on “Io sono mondo, non sono né corpo né cervello | Riccardo Manzotti | TEDxUdine
  1. Se spengi il corpo non c'è nessuna rilevazione percezione che persiste. Il nostro fuori dal corpo è un idea insostenibile. Ogni esperienza ogni realtà percepita vissuta non c'è se il corpo non è in azione. Solo ipotesi strampalate. Poi dopo 150 questo si sveglia e trova la risposta..

  2. Husserl prima e Heidegger poi con “Essere e Tempo” ha tentato di affrontare questo dilemma. L’uomo è l’unico essere che si pone il problema dell’essere, dell’esistere…

  3. Siamo il cervello. Dai una mazzata alla mela e danne una al cervello e vedi cosa sei. Dire che siamo il cervello mica significa dire che siamo al centro dell'universo…siamo questo corpo, se questo corpo c'è sento il mondo, altrimenti no.

  4. Sono un artista metafisico

    SOLO UNO SCEMO:

    Può pensare che la natura si sia evoluta in modo consapevole acciocché l'uomo potesse assaporare la sofferenza ed il dolore o anche se non venisse al mondo felice come asserito nella Genesi (Genesi 2.7/8). Difatti l'uomo, ma in particolare la Scienza ufficiale sono miopi, ma sia chiaro, per scelta. Essendo poi la carne bipolare veglia/sonno è indubbio che la perdita della felicità e le psicopatologie siano promosse dalla sonnolenza, e per contro la felicità e la salute siano promosse dalla veglia in assenza di sonno, indi che la causa del male e del malessere psicofisico siano promossi dall'istinto affettivo carnale visto che è il sistema guida degli animali (dei mammiferi):

    NON DELL'UOMO.

    Quanto asserito l'impone la Coscienza.

  5. Ok, quindi possiamo dire che i miei neuroni, il mio corpo e la stanza sono tutti parte di un grande sistema nervoso. Questo però non risponde alla domanda inerente a come l'interazione di queste cose produca l'esperienza soggettiva, sposta semplicemente la questione dal come faccia l'interazione dei neuroni a farlo a come faccia l'interazione di questi altri elementi.

  6. La coscienza

    Sono un artista metafisico

    Idiozia scientifica (il masochismo della natura)

    La natura in seno all'essere umano ha generato la coscienza (la Veglia al presente conscia) di modo che potesse rilevare la sofferenza ed il dolore

  7. CAPIRE

    Sono un artista

    La Coscienza (la Veglia al presente) rilevando la sofferenza è il dolore della carne sono incompatibili ragione per cui non procede dalla carne.

  8. Molto interessante. Non esiste una mela ma cento mele diverse, la realtà della mela non è assoluta sennò relativa… bene, ma, che succede quando parliamo di mangiare la mela? Tra cento persone, una sola, chi la prenda effettivamente, la potrà mangiare… come si spiegherebbe questo punto? Grazie.

  9. Il tema è estremamente complesso ma, dal mio punto di vista, questo intervento non aiuta a fare chiarezza. Prima di tutto propone le teorie di David Chalmers come se fossero universalmente riconosciute e accettate. Buona parte della comunità scientifica invece ritiene che la coscienza scaturisca dall'attività cerebrale. Si ritiene che sia una componente di una complessa rete di attività. Naturalmente come in tutti i sistemi complessi, la mente ( di cui la coscienza sarebbe solo una parte) non può essere facilmente ridotta alla somma delle componenti fisiologiche che l'hanno generata. È assolutamente plausibile , come afferma il relatore, che tutti i fenomeni siano processi dinamici e che anche quelli apparentemente più stabili acquisiscano proprietà solo nella relazione con altri fenomeni. Sembrerebbe andare in questa direzione anche una parte promettente della fisica teorica. Ma Riccardo Manzotti, nell'affermare che noi non siamo "cervello" ma siamo "mondo", siamo "ambiente", paradossalmente fa venire meno un elemento della relazione. Noi siamo una relazione complessa con l'ambiente, ma in questa relazione il nostro corpo è essenziale tanto quanto l'ambiente. E in determinate condizioni, che sul nostro piano di realtà possiamo considerare stabili, il risultato di una relazione tra due fenomeni risulterà simile anche in tempi e luoghi diversi. A tutti gli spettatori nella sala, seduti nelle loro poltrone, la mela apparirà ferma. Anche se la mela rispetto al sole è in movimento.

  10. In realtà non è così. Il suo è un approccio religioso, in quanto non ha alcuna prova a sostegno di quello che dice.
    Inoltre parte da premesse sbagliate e non parla di altre cose fondamentali.

    Noi sappiamo che la coscienza è nel cervello e sappiamo anche in quale parte del cervello (il sistema talamocorticale), infatti se viene leso o "spento" questa parte del cervello noi siamo privi di coscienza.

    Trascura completamente la teoria dell'informazione integrata di G. Tononi che spiega molto bene queste cose.

    Dire "questa mela ha infinite velocità" è un'affermazione senza senso. Dimostra di non aver capito la basi fondamentali della teoria della cinematica fisica. Ovviamente la velocità è definita in un sistema di riferimento, se non hai un sistema di riferimento non ha senso parlare di velocità…mi fermo qui

    Parla di scienza, ma commette errori fondamentali legati ai fondamenti della scienza.

Comments are closed.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com