Art Theory

Oliver Wick: Mark Rothko alla Biennale di Venezia del 1958.



Maria Teresa de Vito

Roma, ottobre 2007, il Palazzo delle Esposizioni di Roma riapre al pubblico le sue bellissime sale espositive dopo quattro anni di lavori di restauro. Un’occasione straordinaria per ospitare una delle più grandi retrospettive mai realizzate al mondo di Mark Rothko.
Non sono un pittore astratto. Con questa affermazione di principio, per tutta la vita, Mark Rothko intese prendere le distanze da qualsiasi assimilazione della sua arte alla pittura astratta a campi di colore (Color Field Painting). In polemica con questa etichetta, lartista pose laccento sul contenuto delle sue creazioni che, nello stesso contesto della citazione riportata in apertura, Rothko, riassunse nella formula le emozioni fondamentali delluomo, la tragedia, lestasi, il destino….Nellestate del 1958 presso il Padiglione americano della XXIX Biennale di Venezia venne presentato un gruppo a sé di opere di Rothko. Si trattava di dieci opere realizzate tra il 1957 e il 1958, già esibite in occasione di due personali dellartista organizzate dalla Sidney Janis Gallery di New York, nelle quali si coglie il passaggio verso un cromatismo dai toni più scuri e una semplificazione delle forme. Due delle cinque opere, già vendute, appartenevano alla collezione del barone Giorgio Franchetti di Roma, le altre cinque erano in possesso della Sidney Janis Gallery. (da: Oliver Wick)

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