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ANTIMATERIALISTA VS DANIEL DENNETT



ANTIMATERIALISTA

In questo live ho analizzato punti fondamentali del pensiero di Daniel Dennett, tra teoria della mente estesa, emergentismo, funzionalismo e rappresentazionalismo.

Riguardo al problema della coscienza e dell’io, ho mostrato che il mancato reperimento di parti del cervello nel quale dovrebbe trovarsi l’io (qui inteso come centro, unità di coscienza fenomenica, io fenomenico e non soltanto psicologico) non implichi la sua illusorietà.

Infatti l’esistenza di un centro unitario di consapevolezza potrebbe risiedere al di là del mondo fenomenico, e non essere quindi rintracciabile all’interno della nostra esperienza sensoriale ed empirica.

Per approfondire l’idealismo a cui si è accennato in questo live consiglio questo video: https://www.youtube.com/watch?v=TM8ODnsaawg

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5 thoughts on “ANTIMATERIALISTA VS DANIEL DENNETT
  1. Su questo discorso sono pienamente d'accordo con te e ti mando il link di un sito di divulgazione scientifica sulla coscienza del dottor Marco Biagini, un fisico esperto anche della fisica quantistica, http://xoomer.virgilio.it/fedeescienza/home.html.
    Ti invito a vederlo credo possa interessarti, se sei d'accordo lo approfondiremo in un live magari prima presentandosi, ti ho fatto anche la richiesta di amicizia su facebook e ti ringrazio di averla accettata, ti ho scritto anche in chat e nel tuo profilo ma non so se ci hai fatto caso.
    Come ci possiamo contattare???dai fammi sapere.

  2. Io non conosco Dennett nel dettaglio da aver la pretesa di difendere alcune sue posizioni. Ma:

    Al 100% banalizzi cose che non possono essere banalizzate/semplificate.
    Al 95% ricostruisci delle idee in contrapposizione dei tuoi concetti idealisti, quando non lo sono.
    Il resto riguarda piu' come dall'idealismo puoi interpretare teorie materialiste, piu' che capire e descrivere come quelle teorie materialiste funzionino.

    In ogni caso, faccio giusto due appunti su questa cosa che ho ascoltato:
    "ci troviamo nella condizione di dire che ci sia un contenuto che nella mente sarebbe invisibile, tant e' che se aprissimo la testa di una persona che guarda questo oggetto non gli troveremmo l'immagine in miniatura dell'oggetto"

    Infatti se apri la memoria della videocamera non trovi la tua immagine stampata dentro. Eppure c'e'.

    "Questo viola il principio di non contraddizione perche' abbiamo due caratteristiche opposte nello stesso oggetto che sarebbe intrinsecamente invisibile e inesteso e incolore, che pero' mostra queste caratteristiche."

    Secondo questo ragionamento quindi anche la memoria della fotocamera violerebbe il principio di non contraddizione.

    Quando tu per esempio mostri il libro come fai spesso e dici che l'immagine e' composta da "innumerevoli punti sensibili" piu' di quanti riusciremmo a contare, esprimi proprio il concetto del motivo per cui il cervello e' costruito in un certo modo.

    Cioe', nessuno di noi e' in grado di elaborare la realta' cosi' come la realta' e'. Non abbiamo abbastanza "energia". Quindi la percezione che si trasforma in sensibile non e' altro che un piccolo "trucco" del cervello per semplificare la percezione di dati, altrimenti troppo complessi, per farne una sintesi che ha le caratteristiche di essere: immediata e trasparente. Esattamente quella che e' la percezione sensibile piu' comune, che e' fatta di questo contatto apparente con la realta', sensibile appunto. Un contatto diretto e immediato e apparentemente naturale. Senza mediatori.

    E' come se avessi preso dei dati altamente complessi e troppo confusi, e trasformati in forme semplici e dirette. Senza pero' poter osservare il processo che ha operato quella trasformazione (perche' non e' cosciente).

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